"Pane e latte" è un piccolo gioiello di appena 1 minuto e 44 secondi.
Una melodia allegra e gioiosa a cui fa da contrappunto un testo ironico e scanzonato.
C'è la povertà, che però non ferma i sogni del protagonista, sogni fatti di macchine belle, pranzi domenicali e stipendi più lauti.
La canzone da spunto a Stefano anche per ricordare aneddoti della sua infanzia, ci racconta infatti, durante uno dei suoi concerti, che non essendo il primogenito ne tantomeno il più piccoletto, toccava spesso a lui andare a comprare generi alimentari a credito, chiosando poi con una battuta: "Quando passavano i proletari a casa nostra ci dicevano:"a morti de fame!"".
La canzone si apre con il fischio di Stefano Rosso e a farla da padrone sono ancora una volta sonorità acustiche.
La chitarra tiene un ritmo di valzer in 3/4 e a metà canzone subentra anche il mandolino.
PANE E LATTE
E distillando le rassegnazioni a casa mia producevamo sogni
Babbo e mamma dirigenti io con i miei fratelli semplici operai
E una mattina mi svegliai da ragioniere
E affogando il pane dentro al latte cominciai a pensar così
Ma chi mi ferma più al vicino con la "topolino"
Passerò vicino col sorriso in faccia
Ma chi mi ferma più la domenica a mangiare fuori
E a chi mi sorpassa le corna farò
E all'ombra di un garzone semianalfabeta
Il tempo andava e lei non cominciava
Guarda un pò che casa hanno i "Donati"
E invece noi col bagno per le scale
E una mattina mi svegliai capitalista
E affogando il pane dentro al latte cominciai a pensar così
Ma chi mi ferma più
Anch'io voglio dentro al portafoglio quel che vale come il principale
Ma chi mi ferma più
M'ha fermato un calcolo sbagliato due occhi neri e una pancia così
E distillando le rassegnazioni a casa mia noi produciamo sogni
Io e mia moglie dirigenti i miei bambini semplici operai
E ogni mattina tutti intorno al tavolino
Affoghiamo il pane dentro al latte e anche quello che non c'è
L'angolo degli accordi:
Capotasto 1st:
Intro (Fischio): La-Mi-Fa#m-Mi
La Mi
E distillando le rassegnazioni a casa mia producevamo sogni
Mi La
Mi La
Babbo e mamma dirigenti io con i miei fratelli semplici operai
Fa#m Sim
E una mattina mi svegliai da ragioniere
Sim La Mi La
Sim La Mi La
E affogando il pane dentro al latte cominciai a pensar così
La
Ma chi mi ferma più al vicino con la "topolino"
Mi
Mi
Passerò vicino col sorriso in faccia
Mi Fa#m Sim La
Ma chi mi ferma più la domenica a mangiare fuori
Fa#m Mi La
Fa#m Mi La
E a chi mi sorpassa le corna farò
La
E all'ombra di un garzone semianalfabeta
La Mi
La Mi
Il tempo andava e lei non cominciava
Mi
Guarda un pò che casa hanno i "Donati"
La
La
E invece noi col bagno per le scale
Fa#m Sim
E una mattina mi svegliai capitalista
Sim La Mi La
Sim La Mi La
E affogando il pane dentro al latte cominciai a pensar così
La
Ma chi mi ferma più
La Mi
La Mi
Anch'io voglio dentro al portafoglio quel che vale come il principale
Mi Fa#m
Ma chi mi ferma più
Sim La Fa#m Mi La
Sim La Fa#m Mi La
M'ha fermato un calcolo sbagliato due occhi neri e una pancia così
La Mi
E distillando le rassegnazioni a casa mia noi produciamo sogni
Mi La
Mi La
Io e mia moglie dirigenti i miei bambini semplici operai
Fa#m Sim
E ogni mattina tutti intorno al tavolino
Sim La Mi La
Sim La Mi La
Affoghiamo il pane dentro al latte e anche quello che non c'è
Finale (Fischio): Sim-La-Mi-La
L'angolo live:
Come accaduto per altre canzoni anche "Pane e latte" è stata re-incisa per includerla nell'album del 2001 "Il Meglio".
Il nuovo arrangiamento affida la ritmica del brano non più alla chitarra ma alle tastiere, ma ritengo il primo sicuramente migliore sia dal punto di vista musicale che da quello vocale:
L'angolo delle cover:
Come cover sentiamoci invece la versione live di Andrea Tarquini, eseguita al locale romano "L'Asino che vola".
Tarquini ha suonato diverse volte con Stefano quando era poco più che ventenne, ed è un bravissimo chitarrista.
Ha realizzato da poco un disco tributo a Stefano Rosso che si chiama "Reds" e lo consigliamo vivamente a tutti, perché è ben suonato e fatto col cuore.
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