Una canzone dal testo amaro dedicata a quello che insieme alla salute è il bene più prezioso, la libertà.
Stefano Rosso non nasconde la sua delusione: "i miei sogni li hai lasciati dentro a un bar" e più si va avanti con la canzone più il testo diventa autobiografico: "Io ti ho dato tutto, anche i testi e la mia voglia di cantar".
Non mancano le stoccate alla società e alle sue logiche di sfruttamento: "qui ci amministrano le nascite ed il fumo".
La canzone si apre con degli squilli di trombe mentre il ritmo è tenuto da un tamburo suonato a mo' di marcia e da un organetto.
A metà pezzo, Rosso alza di un tono la canzone come per farci arrivare meglio il suo messaggio sulla cara e amata libertà, che però come dice nel finale: "Quando passi non ti riconosco più".
La canzone si apre con degli squilli di trombe mentre il ritmo è tenuto da un tamburo suonato a mo' di marcia e da un organetto.
A metà pezzo, Rosso alza di un tono la canzone come per farci arrivare meglio il suo messaggio sulla cara e amata libertà, che però come dice nel finale: "Quando passi non ti riconosco più".
LIBERTA'....E SCUSATE SE E' POCO
Libertà
Tutta curva e stanca
Quando passi non ti riconosco più
Libertà
Hai la faccia bianca
E i miei sogni li hai lasciati dentro ai bar
O all'osteria sbocciati all'ombra del frascati
Con quelli nati con la mamma e con papà
Libertà
Son più di vent'anni
Che nei panni di straccione me ne vo
E coi ragazzi come me solo questioni
Mentre i capoccia dividevano i milioni
Libertà
Io ti ho dato tutto
Anche i testi e la mia voglia di cantare
Pensare che volevo fare il violinista
E mi ritrovo a far canzoni da estremista
Libertà
M'hai fregato bene
E coi resti di me stesso eccomi qua
E con la scusa della crisi e del consumo
Qui ci amministrano le nascite ed il fumo
Libertà
T'ho voluto bene
Ed insieme a te volò la bella età
Ma poi ti dissi : Amica sei condizionata
Da quella volta bella mia ti sei negata
Libertà
Come sei invecchiata
Quando passi non ti riconosco più
Libertà come sei cambiata
Quasi quasi penso che non eri tu.
L'angolo degli accordi:
Do
Libertà
Rem
Tutta curva e stanca
Sol Do
Quando passi non ti riconosco più
Do
Libertà
Rem
Hai la faccia bianca
Sol Do
E i miei sogni li hai lasciati dentro ai bar
Do Rem
O all'osteria sbocciati all'ombra del frascati
Sol Do
Con quelli nati con la mamma e con papà
Do
Libertà
Rem
Son più di vent'anni
Sol Do
Che nei panni di straccione me ne vo
Do Rem
E coi ragazzi come me solo questioni
Sol Do
Mentre i capoccia dividevano i milioni
Do
Libertà
Rem
Io ti ho dato tutto
Sol Do
Anche i testi e la mia voglia di cantare
Do Rem
Pensare che volevo fare il violinista
Sol Do
E mi ritrovo a far canzoni da estremista
Re
Libertà
Mim
M'hai fregato bene
La Re
E coi resti di me stesso eccomi qua
Mim
E con la scusa della crisi e del consumo
La Re
Qui ci amministrano le nascite ed il fumo
Re
Libertà
Mim
T'ho voluto bene
La Re
Ed insieme a te volò la bella età
Re Mim
Ma poi ti dissi : Amica sei condizionata
La Re
Da quella volta bella mia ti sei negata
Re
Libertà
Mim
Come sei invecchiata
La Re
Quando passi non ti riconosco più
Re Mim
Libertà come sei cambiata
La Re
Quasi quasi penso che non eri tu.
L'angolo live:
Sentiamoci questa bella versione live del 2003 eseguita al Jailbreak di Roma:
La canzone nel 2001 viene registrata di nuovo da Stefano con un nuovo arrangiamento per l'inclusione nel cd "Il meglio".
Questa volta è la fisarmonica a dettare i ritmi, insieme al basso e al tamburello.
Simpatico anche l'inserimento del violino che entra proprio sul verso "pensare che volevo fare il violinista...".
Completa il quadro un arrangiamento orchestrale e una simpatica coda con Stefano che parla in napoletano.
semplicemente meravigliosa .......
RispondiEliminaGrazie a voi del sito.
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