Dio, Gesù e le tematiche religiose sono spesso entrate nelle canzoni di Stefano Rosso e anche nella canzone "Il treno dei papaveri", il cantautore di Trastevere si mette a nudo ("Quante volte ho sbagliato per cercare chissà, quante volte ho cantato tra bugie e verità") ed esprime ancora una volta la sua fede cristiana (E domani sereno volerò in braccio a Dio).
La canzone è a tratti molto triste e sembra essere una sorta di testamento spirituale di Stefano.
Il pezzo si apre con un fischio di treno, subentra poi il banjo che ci guida in questo viaggio musicale con cui Stefano non ci parla solo delle sue esperienze, ma evidenzia come fatto in altre canzoni, le problematiche di chi vive ai margini della società (Sono solo dei poveri in fondo, vivono ai margini nell'ingiustizia...).
IL TRENO DEI PAPAVERI
Quante favole antiche
Che non sogno ormai più
Quanti amori perduti
Tra l'infanzia e Gesù
Io li porto nel cuore
Gocce di verità
La mia estate che muore
E che non tornerà
Resta un pugno di vita
E di vigliaccheria
E papaveri rossi
Lungo la ferrovia
Che volava lontano
Senza ma senza se
Cerco ancora ma invano
La risposta ai perché
Stanno soffrendo e qualcosa di più
Sconfitti dai volti umani
Cercano quello che cerchi anche tu
Eppure li vedi strani
Cercano un poco di serenità
Son figli di questo mondo
Orfani di patri e di libertà
Son solo dei poveri in fondo
Vivono ai margini nell'ingiustizia
Nei bassi di vecchie stazioni
Oppure nei ghetti eterna immondizia
Vergogna di generazioni
Vivono in case chiamate pensioni
Se li guardi bene ti specchi
Vivono ai margini senza illusioni
E la colpa è di essere vecchi
Quante volte ho sbagliato
Per cercare chissà
Quante volte ho cantato
Tra bugie e verità
E domani sereno
Volerò in braccio a Dio
Coi papaveri e il treno
Perché la è il posto mio
E domani sereno
Volerò in braccio a Dio
Coi papaveri e il treno
Perché la è il posto mio
Coi papaveri e il treno
Perché la è il posto mio
L'angolo degli accordi:
Do Rem
Quante favole antiche
Sol Do
Sol Do
Che non sogno ormai più
Rem
Rem
Quanti amori perduti
Sol Do
Sol Do
Tra l'infanzia e Gesù
Rem
Rem
Io li porto nel cuore
Sol Do
Sol Do
Gocce di verità
Rem
Rem
La mia estate che muore
Sol Do
Sol Do
E che non tornerà
Rem
Rem
Resta un pugno di vita
Sol Do
Sol Do
E di vigliaccheria
Rem
Rem
E papaveri rossi
Sol Do
Sol Do
Lungo la ferrovia
Rem
Rem
Che volava lontano
Sol Do
Sol Do
Senza ma senza se
Rem
Rem
Cerco ancora ma invano
Sol Do
Sol Do
La risposta ai perché
Rem
Rem
Stanno soffrendo e qualcosa di più
Sol Do
Sol Do
Sconfitti dai volti umani
Rem
Rem
Cercano quello che cerchi anche tu
Sol Do
Sol Do
Eppure li vedi strani
Rem
Rem
Cercano un poco di serenità
Sol Do
Sol Do
Son figli di questo mondo
Rem
Rem
Orfani di patri e di libertà
Sol Do
Sol Do
Son solo dei poveri in fondo
Rem
Rem
Vivono ai margini nell'ingiustizia
Sol Do
Sol Do
Nei bassi di vecchie stazioni
Rem
Rem
Oppure nei ghetti eterna immondizia
Sol Do
Sol Do
Vergogna di generazioni
Rem
Rem
Vivono in case chiamate pensioni
Sol Do
Sol Do
Se li guardi bene ti specchi
Rem
Rem
Vivono ai margini senza illusioni
Sol Do
Sol Do
E la colpa è di essere vecchi
Rem
Rem
Quante volte ho sbagliato
Sol Do
Sol Do
Per cercare chissà
Rem
Rem
Quante volte ho cantato
Sol Do
Sol Do
Tra bugie e verità
Rem
Rem
E domani sereno
Sol Do
Sol Do
Volerò in braccia a Dio
Rem
Rem
Coi papaveri e il treno
Sol Do
Sol Do
Perché la è il posto mio
Do-Rem-Sol-Do (2volte)
Rem
Do-Rem-Sol-Do (2volte)
Rem
E domani sereno
Sol Do
Sol Do
Volerò in braccio a Dio
Rem
Rem
Coi papaveri e il treno
Sol Do
Sol Do
Perché la è il posto mio
Rem
Coi papaveri e il treno
Sol Do
Sol Do
Perché la è il posto mio
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