La genesi di "Manù" è stata più volte raccontata dallo stesso Rosso durante molti suoi concerti, l'ispirazione venne a Stefano nei suoi viaggi in pullman per recarsi alla RCA, la sua casa discografica sita in zona Tiburtina.
Durante il tragitto il pullman passava di fronte ad una baraccopoli che stava per essere abbattuta, ed una delle ultime baracche era appunto di questo vecchio raggrinzito che Stefano decise di chiamare "Manù", prendendo spunto da una vecchia favola indiana.
La canzone è una ballata essenzialmente acustica ma curata molto nell'arrangiamento, a metà canzone ad esempio fa il suo ingresso il banjo, strumento che col passare degli anni sarà suonato sempre più spesso da Stefano, non solo in studio ma anche durante i suoi concerti.
Verso il finale troviamo anche il violino a conferire alla canzone un tocco gitano, suonato per l'occasione da Tino Fornai.
Completano il quadro dei bellissimi tocchi di slide guitar.
La foresta di cemento sotto un cielo grigio e blu,
si svegliava in un momento e contava un giorno in più.
Grida in alto un aeroplano, cerca un nido che non c'è
e quel gatto alcolizzato, ha esaurito i suoi perché
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
E un mago laggiù, guarda il mostro dice cresce bene
poi non pensa più, cerca solo un posto che conviene
E mentre sull'asfalto va, qualcuno ride chi sarà
è Manù il gitano vecchio, che da sopra la collina
prende l'acqua nel suo secchio e s'innaffia la piantina
E tra i panni stesi al vento, su due canne di bambù
dice al mostro di cemento, tu non prenderai Manù
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia un treno e vola via
E un giorno così, che soffiava un vento di tristezza
lui quel giorno capì e chinando il capo all'amarezza
Vide la pianta che bruciò, vide il bambù che si spezzò
E mentre fugge ancora, cercando nel modo qualcosa
un cucciolo d'uomo fisso ad una stella di latta, sta
sognando una rosa
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, su una nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
si svegliava in un momento e contava un giorno in più.
Grida in alto un aeroplano, cerca un nido che non c'è
e quel gatto alcolizzato, ha esaurito i suoi perché
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
E un mago laggiù, guarda il mostro dice cresce bene
poi non pensa più, cerca solo un posto che conviene
E mentre sull'asfalto va, qualcuno ride chi sarà
è Manù il gitano vecchio, che da sopra la collina
prende l'acqua nel suo secchio e s'innaffia la piantina
E tra i panni stesi al vento, su due canne di bambù
dice al mostro di cemento, tu non prenderai Manù
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia un treno e vola via
E un giorno così, che soffiava un vento di tristezza
lui quel giorno capì e chinando il capo all'amarezza
Vide la pianta che bruciò, vide il bambù che si spezzò
E mentre fugge ancora, cercando nel modo qualcosa
un cucciolo d'uomo fisso ad una stella di latta, sta
sognando una rosa
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, su una nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Da da da da, sulla nuova ferrovia
da da da da, fischia il treno e vola via
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
da da da da, file d'auto sopra il ponte
L'angolo degli accordi:
Intro: Do-Rem
Do
La foresta di cemento sotto un cielo grigio e blu
Fa Do
si svegliava in un momento e contava un giorno in più.
Grida in alto un aeroplano, cerca un nido che non c'è
Fa Do
e quel gatto alcolizzato, ha esaurito i suoi perché
Sol
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
Do
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Sol
Da da da da, sulla nuova ferrovia
Do
da da da da, fischia il treno e vola via
Mim Rem
E un mago laggiù, guarda il mostro dice cresce bene
Mim Rem
poi non pensa più, cerca solo un posto che conviene
Sol Do Rem Sol Do Re# Fa Sol
E mentre sull'asfalto va, qualcuno ride chi sarà
Do
è Manù il gitano vecchio, che da sopra la collina
Rem Do
prende l'acqua nel suo secchio e s'innaffia la piantina
E tra i panni stesi al vento, su due canne di bambù
Rem Do
dice al mostro di cemento, tu non prenderai Manù
Sol
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
Do
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Sol
Da da da da, sulla nuova ferrovia
Do
da da da da, fischia un treno e vola via
Mim Rem
E un giorno così, che soffiava un vento di tristezza
Mim Rem
lui quel giorno capì e chinando il capo all'amarezza
Sol Do Rem Sol Do
Vide la pianta che bruciò, vide il bambù che si spezzò
E mentre fugge ancora, cercando nel modo qualcosa
Lam Rem
un cucciolo d'uomo fisso ad una stella di latta, sta
Sol Do
sognando una rosa
Sol
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
Do
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Sol
Da da da da, su una nuova ferrovia
Do
da da da da, fischia il treno e vola via
Sol
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
Do
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Sol
Da da da da, sulla nuova ferrovia
Do
da da da da, fischia il treno e vola via
Sol
Da da da da, s'affaccia all'orizzonte
Do
da da da da, file d'auto sopra il ponte
Ma andiamo a conoscere Manù, dalla viva voce di Stefano:
L'angolo live:
Un paio di versioni live di questa bella canzone:
<
Nessun commento:
Posta un commento